Reverse charge, fatturazione elettronica e corrispettivi: ecco come gestire correttamente i rapporti con la piattaforma olandese.
L’attività di noleggio con conducente (NCC) in collaborazione con Uber comporta una serie di adempimenti fiscali specifici che richiedono particolare attenzione. Analizziamo nel dettaglio come gestire correttamente la fatturazione, i corrispettivi e gli obblighi Iva per evitare errori e sanzioni.
Fatturazione delle commissioni Uber – Uber BV (Paesi Bassi, P.IVA NL 8520 71589 B01) mette a disposizione settimanalmente sul proprio portale, nell’area riservata del cliente, la fattura per le commissioni trattenute. Il conducente NCC italiano deve integrare questa fattura con il meccanismo dell’inversione contabile (reverse charge). Come stabilito dall’art. 7-ter D.P.R. 633/1972, queste prestazioni di servizi sono territorialmente rilevanti in Italia e l’Iva deve essere assolta dal committente italiano. L’aliquota Iva da applicare è del 4%, non la consueta aliquota del 22%. Questo perché, secondo l’interpretazione fornita dal MISE, la comunicazione digitale tra utenti e autisti partner può essere equiparata alla comunicazione digitale effettuata mediante tecnologia GPRS/GSM tra taxi e sede centrale, richiamando l’art. 5, c. 2 D.L. 70/1988, che prevede l’applicazione dell’aliquota ridotta Iva del 4% ai servizi di radiotaxi.
Fatturazione dei servizi di trasporto – Per i servizi di trasporto “resi ai clienti” tramite la piattaforma Uber, il conducente NCC ha due opzioni:
– emissione di scontrino/ricevuta fiscale. Poiché il conducente NCC non incassa direttamente nulla dall’utente del servizio (il soggetto trasportato), la procedura corretta prevede l’emissione di uno scontrino come “corrispettivo non incassato” per ogni servizio di trasporto effettuato e l’emissione di un unico scontrino complessivo settimanale quando si riceve l’accredito da parte di Uber;
– per i servizi di trasporto forniti ai passeggeri tramite la piattaforma Uber, come indicato nella guida fiscale di Uber, le fatture elettroniche sono emesse da Uber in nome e per conto dell’autista, in base a un accordo di fatturazione. L’autista resta comunque responsabile nei confronti dell’Agenzia delle Entrate per tutti gli obblighi Iva.
Nel regime ordinario Iva, la prestazione dei servizi di trasporto è soggetta all’aliquota Iva del 10%, come previsto dalla Tabella A, parte III, numero 127-novies del D.P.R. 633/1972. Gli autisti in regime ordinario devono indicare nelle caselle VP2 e VP4 della comunicazione delle liquidazioni periodiche Iva il fatturato trimestrale e la corrispondente Iva. Inoltre, il fatturato annuo e la corrispondente Iva dovranno essere riportati rispettivamente nelle colonne 1 e 2 del rigo VE23 della Dichiarazione Iva annuale.
Nel regime forfetario, le prestazioni di servizi di trasporto “sono fuori ambito Iva”, dal momento che i contribuenti che si avvalgono di tale regime non possono addebitare l’Iva ai propri clienti. È importante che Uber sia a conoscenza del fatto che l’autista si avvale del regime forfetario, per poter applicare il trattamento Iva corretto sulle fatture emesse in nome e per conto dell’autista.
Gestione delle mance e promozioni – Le mance accreditate da Uber “non concorrono a formare la base imponibile Iva”, come specificato nella guida fiscale. Pertanto, le mance eventualmente ricevute non sono soggette a Iva, ma concorrono a formare base imponibile ai fini delle imposte sui redditi.
Per le promozioni accreditate da Uber all’operatore italiano, si tratta di compensi per servizi resi a Uber e devono essere fatturati elettronicamente direttamente a Uber (con sede ad Amsterdam) con natura IVA N2.1 (operazioni non soggette a Iva di cui agli artt. da 7 a 7-septies D.P.R. 633/72) e con la dicitura “inversione contabile” (ai sensi dell’art. 7-ter D.P.R. 633/1972). Conseguentemente sarà necessario compilare e inviare il modello INTRA.
Adempimenti Intrastat ed esterometro – Per le operazioni con Uber BV, essendo un soggetto passivo stabilito in un altro Stato membro dell’UE, è necessario:
– modello Intrastat. Compilare e inviare il modello INTRA per le prestazioni di servizi rese (promozioni) e ricevute (commissioni) se si supera la soglia di euro 50.000 trimestrali;
– esterometro. Dal 1.01.2022, l’esterometro è stato sostituito dall’obbligo di trasmissione dei dati delle operazioni transfrontaliere tramite il Sistema di Interscambio (SdI). Per le fatture ricevute da Uber, si utilizza il documento TD17, mentre per le fatture emesse verso Uber si utilizza la fattura elettronica con codice destinatario “XXXXXXX”.